Territorio

Eremo di San Girolamo al Monte Cucco: tra fascino naturale e architettonico

7 aprile 2023

Abbarbicato su uno sperone roccioso a strapiombo sulla valle del Rio Freddo, immerso in una natura selvaggia e incontaminata, sorge l’Eremo di San Girolamo.

Unicità del Parco Regionale del Monte Cucco, luogo in cui sgorga Acqua San Cassiano, la costruzione è situata sul versante orientale del Monte Cucco a cavallo del confine fra Regione Marche e Umbria. Più precisamente si trova nei pressi nel borgo Pascelupo ed è raggiungibile percorrendo la suggestiva strada che collega Scheggia con Sassoferrato, attraversando la Gola del Corno.

 

 La storia dell’Eremo di San Girolamo

L’Eremo di San Girolamo è un monastero di carattere rupestre, luogo prediletto durante il Medioevo da eremiti e asceti, sia per la conformazione del paesaggio, sia per l’abbondanza di risorse naturali.

Le fondamenta del monastero mostrano degli elementi architettonici medievali, databili al XI secolo, periodo in cui può risalire l’inizio della sua costruzione. Particolarità dell’Eremo di San Girolamo è il complesso di celle medievali scavate nella roccia e circondate da boschi di faggio e castagno.

L’Eremo del Monte Cucco prese vita però nel 1521, grazie alle opere di restauro da parte di Beato Paolo Giustiniani. Beato Paolo Giustiniani ottenne da Leone X il permesso di fondare un nuovo istituto eremitico, chiamato la "Compagnia di San Romualdo", successivamente rinominato come “Congregazione degli eremiti camaldolesi di Monte Corona", al quale si devono i lavori che portano alla sua riapertura.

I monaci della congregazione conducevano una vita solitaria e austera, seguendo gli insegnamenti del loro fondatore e del Santo Girolamo a cui è dedicato il monastero.

 

L’Eremo di San Girolamo negli ultimi anni

Nel 1925 l’Eremo venne chiuso per volere delle Congregazione degli eremiti camaldolesi di Monte Corona, allo scopo di concentrare i religiosi in pochi eremi, per la maggiore vitalità della congregazione.

Qualche anno dopo durante la Seconda Guerra Mondiale, presso l’Eremo di San Girolamo gli abitanti di Pascelupo e Perticano cercarono rifugio contro i colpi di artiglieria e dell’aviazione. Anche da Fabriano alcune persone trovarono rifugio nella sacrestia della chiesa rimasta intatta e nelle grotte della montagna. Ad opera della stessa Congregazione degli eremiti camaldolesi, nel 1981 iniziarono i lavori di restauro che portano alla riapertura dell’Eremo nel 1992.

 

Conoscere questi luoghi e vivere il territorio da vicino vuol dire avere maggiore consapevolezza delle ricchezze naturali che ci circondano e sensibilità nel salvaguardare l’ambiente.