Tipicità

Lo Chef racconta: Serena D'Alesio

12 aprile 2021

Inauguriamo la nuova rubrica "lo chef racconta", preziosa collaborazione con la top chef Serena D'Alesio. Serena in ogni articolo ci racconterà un piatto tipico, con la stessa passione, dedizione ed estro che mette in ogni sua creazione. Un'eccellenza tutta Made in Marche.

Ma andiamo a conoscerla meglio:


Serena D’Alesio, 38 anni, figlia di ristoratori ribelli ed avanguardisti  -come lei stessa li definisce-,  mamma di uno splendido bimbo di 6 anni, Davide.
Serena ha lanciato poche settimane fa un canale YouTube, Gourmet per te, rilanciato nei social più conosciuti, e con il quale nel suo modo spigliato e divertente, racconta i segreti da chef per creare con materie prime semplici dei piatti unici, replicabili e gustosissimi! Sempre con un occhio al territorio e a quelle che si trovano “sotto casa”.

Serena, da cosa nasce questa nuova idea?

Dalla voglia di mettere a disposizione quello che so, quello che ho imparato, per tutti. E’ un progetto nato durante i mesi in cui come tanti sono stati a casa. Lo faccio a modo mio, cercando anche di divertire quelli che seguono le mie ricette, perché cucinare per me è sinonimo di felicità.

Le ricette che proponi da cosa partono?

Da quello che si trova al supermercato. Dalla semplicità di ingredienti che insieme trasformano un piatto “normale” in un piatto con carattere, replicabile e gustoso. Un “gourmet a modo mio”, che diventa un gourmet per te.

Cosa significa per te Km 0?

Significa dare valore ai prodotti “sotto casa”, quelli che rendono unico il nostro territorio, guardando sempre anche un po’ più in là. Per non perdere la visione d’insieme, per continuare a guardare “in casa” lasciandosi a volte ispirare da quello che c’è fuori. E’ nel connubio di sapori, spesso, la chiave per piatti da ricordare. Come è nella valorizzazione dei nostri prodotti del territorio, la chiave di volta per essere unici.

                  Lo chef Serena D'Alesio      

Quando devi pensare a dei piatti e quando li cucini, cosa fai?

Quando devo pensare a dei piatti, idearli nella mia mente prima che con pentole e materie prime, devo stare in assoluto silenzio, possibilmente da sola. Poi quando invece sono in fase preparatoria del piatto, musica a tutto volume e divertimento!

I tuoi genitori hanno dato valore alla cucina del nostro territorio, con il Relais Marchese del Grillo, che nel tempo è diventato un punto di riferimento della ristorazione del territorio. Dai tuoi genitori, cosa hai imparato?

I miei genitori hanno insegnato a me e mio fratello a fare gavetta! Io ho iniziato, come tutti, dal pelare le patate. Mi hanno insegnato l’umiltà e la tenacia. Mi hanno dato la possibilità di alternare esperienze di lavoro nel ristorante di famiglia a esperienze fuori comune e fuori Italia, che mi hanno dato una visione del lavoro diversa e sempre più stimolante.                                               

Tra queste esperienze, quali sono quelle che ricordi in particolare?

Affiancare ristoratori stellati al Vinitaly come responsabile sommelier. Ma anche l’esperienza da stagista nell’unica scuola di cucina di quegli anni, l’Etoile, dove ho conosciuto i miei mentori Luca Montersino e Stefano Laghi.

Quando sei tornata “a casa”?

La gavetta è stata lunga. Con mio fratello, dal 2000 al 2008 abbiamo gestito, nelle stagioni estive ed invernali, un rifugio in montagna, nel cuore dei Sibillini, una struttura con hotel, ristorante e bar. Al ristorante nei giorni di punta arrivavamo a fare 230 coperti alla carta, al bar 500 panini più il servizio di caffetteria e quello che comporta. Ho fatto un breve stage ‘Da Caino’ dove ho conosciuto la grande chef due stelle Michelin Valeria Piccini, e ho passato 6 mesi da executive chef a Londra, presso il boutique hotel Xenia. A quel punto, sono tornata a casa, dalla mia maestra numero uno: mia mamma. ho preso in mano la cucina del ristorante familiare ed ho contribuito, credo, al suo successo con la mia cucina. Quella che scorre nelle mie vene, che non è creativa, non è fusion, non è ridondante. E’ la mia, è il mio modo di esprimere chi sono e cosa vorrei fare per gli altri.


Il tuo motto?

La cucina non è mai povera


Chi è Serena oggi?

Serena è tutto  quello che ho fatto, perché nella mia cucina ci sono io. Un carattere estroverso, che ama le sfide, sempre alla ricerca di stimoli nuovi e - pur essendo più collaborativa che competitiva - soddisfatta di sé nel padroneggiare in TV nella trasmissione Chopped, o nell’arrivare alla semifinale di Cuochi d'Italia nel 2018, o cucinare a Geo&Geo nelle tre puntate dedicate alla mia regione. O anche relazionare al congresso di cucina annuale “Meet In Cucina Marche”.
Diventando mamma di uno splendido bambino che ora ha 6 anni, ho imparato a superare e gestire le difficoltà nel conciliare ambizione e lavoro, trovando anche nuovi stimoli come quello di mettere la mia esperienza al servizio della gestione di ristoranti a condizione familiare. E tornando anche a formarmi, sia in cucina, dove non si smette mai di apprendere, che nella formazione personale.

Qual è la tua cucina?

Quella che scorre nelle mie vene, che non è creativa, non è fusion, non è ridondante. E’ la mia, è il mio modo di esprimere chi sono e cosa vorrei fare per gli altri.

                                                                           

 

YouTube: Serena D’Alesio chef 

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Instagram: https://www.instagram.com/serenadalesiochef/