Inaugriamo con questo articolo la preziosa collaborazione con la Fondazione Aristide Merloni e BestofTheApps srl, nell'ambito del progetto Appennines Discovery finalizzato a promuovere e valorizzare le risorse naturali, storiche ed artistiche e le tipicità gastronomiche dell'Appennino centrale. Un rigraziamento speciale al Dott. Francesco Fantini della Fondazione Aristide Merloni che di volta in volta, ci guiderà alla scoperta del nostro meraviglioso territorio.
Oggi inizieremo proponendovi dei sentieri all'interno del Parco San Vicino
La dorsale del Monte San Vicino, catena montuosa dell’Appennino che si ricollega al gruppo dei Monti Sibillini, è caratterizzata da ampie gole scavate da corsi d’acqua e da vegetazione boschiva ricca e diversificata. Alle pendici sorgono valli che hanno favorito l’insediamento umano, tra cui i monaci che si sono spinti nelle zone marginali boschive del territorio costruendo abbazie ed eremi di valore artistico e spirituale come l’abbazia di Valdicastro e l’abbazia di Roti.
Il percorso trekking si snoda tra le bellezze paesaggistiche della Valle di Jana e i luoghi dello spirito del Monte San Vicino. Le Gole di Jana sono raggiungibili partendo dalla frazione di Braccano nel comune di Matelica, molto belli i murales del piccolo centro, passando per il sentiero che va all’abbazia di Santa Maria in Rotis, il n.168.
Il sentiero è solcato da ruscelli, da corsi d’acqua che si creano a seguito delle piogge e dello scioglimento del ghiaccio. Nella strettoia rocciosa troviamo la cascata principale che si tuffa in un laghetto di acqua cristallina. Qui si trova Canfaito, l’antica faggeta dai colori della natura che mutano in base alle stagioni, esaltandosi in autunno, nella Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino.
L’itinerario è di tre tappe: la prima è da Braccano alla Fonte dell’Acqua dell’Olmo, a metà strada tra l’abbazia di Roti e Canfaito. Il territorio circostante è caratterizzato da un delicato ecosistema di piante rare e animali a rischio estinzione. La seconda tappa unisce la Fonte dell’Acqua dell’Olmo a Canfaito passando per Sasso Forato, suggestiva frattura nella roccia calcarea che si può attraversare lungo il sentiero n.166.
L’ultimo tratto, ha inizio dalla faggeta di Canfaito seguendo il sentiero n.165 arrivando alla cima di Monte Forcella, proseguendo poi per le pendici di Monte Faldobono, si sale per il sentiero a tornanti giungendo alla sommità, qui possiamo godere di un panorama spettacolare, nel quale spicca il borgo arroccato di Elcito col suo castello incastonato su uno sperone roccioso. Si può raggiungere anche la Grotta di San Francesco partendo dai Prati del San Vicino con il sentiero n.173 b, tra la vegetazione del bosco fino alla grotta, in un ambiente angusto utilizzato sin dal XIII secolo come romitorio dai frati francescani.
Articolo a Cura di Francesco Fantini
Best of the Apps – Apennines Discovery